Differenza tra first, second e third conditional
Anche se a primo sguardo possono sembrare molto simili, quindi, in realtà il first, second e third conditional in inglese si usano per esprimere condizioni e conseguenze in contesti differenti: reali, ipotetici o irreali, e legati a momenti temporali specifici (futuro, presente o passato).
Vediamo la differenza tra i tre tipi con esempi e spiegazioni.
First conditional
Il first conditional è il periodo ipotetico che fa riferimento alle situazioni reali o possibili nel futuro.
Si usa per indicare una condizione che può accadere e la sua probabile conseguenza. In questo primo caso, la struttura da seguire a livello grammaticale è la seguente:
If + present simple, will + base verb
Vediamo anche un esempio concreto:
If it rains, I will stay home. → Se piove, resterò a casa.
La condizione (if it rains) è possibile, e la conseguenza (I will stay home) è dunque nettamente probabile. In italiano tenderemmo a concordare entrambi i tempi verbali, traducendo in uno dei seguenti modi:
- Se pioverà, resterò a casa
oppure - Se piove, resto a casa.
In inglese questo non si può fare: per la frase principale bisogna sempre applicare il futuro con will, mentre in quella ipotetica il present simple.
Second conditional
Il second conditional è il periodo ipotetico che fa riferimento alle situazioni ipotetiche o improbabili nel presente o nel futuro. Viene spesso usato per parlare di desideri o situazioni immaginarie. In questo secondo caso, la struttura da seguire a livello grammaticale è la seguente:
If + past simple, would + base verb
Anche qui, vediamo una frase di esempio per comprendere meglio:
If I won the lottery, I would travel the world. → Se vincessi alla lotteria, viaggerei per il mondo.
Qui la condizione (winning the lottery) è molto improbabile, ed è solo un'ipotesi. Magari nemmeno ci gioco, alla lotteria!
Third conditional
Infine, abbiamo il third conditional, ovvero il periodo ipotetico che fa riferimento alle situazioni irreali o ipotetiche nel passato, e che quindi non possono essere cambiate. Per questo, si utilizza spesso per esprimere rimpianti o per immaginare un risultato diverso di un evento già concluso, passato. Se ci fossimo comportati diversamente, cosa sarebbe successo? È questa, in genere, la domanda a cui vuole rispondere il third conditional.
In questo terzo e ultimo caso, la struttura da seguire a livello grammaticale è la seguente:
If + past perfect, would have + past participle
Come sempre, aggiungiamo anche una frase di esempio per rendere tutto più chiaro:
If I had studied more, I would have passed the exam. → Se avessi studiato di più, avrei passato l'esame.
La condizione (studiare di più) non si è verificata: non l'ho fatto e ormai l'esame è andato, quindi il risultato (passare l'esame) non è accaduto. Si tratta dunque di un rimpianto.