Cosa sono le parti del discorso
Prima di tutto, però, ci serve sapere che cosa sono le parti del discorso, dove possiamo incontrarle e in che modo, effettivamente, riconoscerle può tornarci utile nel nostro percorso di apprendimento.
Le parti del discorso sono le categorie grammaticali che descrivono le diverse funzioni delle parole all'interno di una frase. Conoscerle e saperle individuare e catalogare è essenziale per costruire frasi corrette e comprendere la grammatica, facilitando così la comunicazione efficace e la comprensione dei testi.
Questo riguarda ogni lingua, sia la nostra lingua madre, sia le secondarie che vogliamo imparare, come per esempio l'inglese o il francese. Partendo da una buona conoscenza della grammatica nella nostra lingua madre, infatti, sarà più semplice individuare le parti del discorso anche nelle altre e, di conseguenza, impararle più velocemente.
Le principali parti del discorso in italiano sono nove: nome, verbo, aggettivo, avverbio, articolo, pronome, preposizione, congiunzione, interiezione. In inglese, spesso i libri di grammatica tendono a non considerare le interiezioni come parti del discorso, riducendo così il numero a otto, ma dipende dalle letture a cui si fa riferimento.
Le parti del discorso: mappa concettuale sintetica
Costruire una mappa concettuale sulle parti del discorso potrebbe esserti molto di aiuto per averle sempre sott'occhio, in maniera immediata, quando sei in procinto di analizzare un testo o una singola frase. Grazie alla semplicità di lettura delle mappe concettuali, ai colori che evidenziano i diversi elementi e alle forme che subito richiamano alla memoria il concetto corrispondente, infatti, sarà molto più semplice memorizzare ogni singolo ruolo delle parole.
La prima grande divisione che possiamo fare, a livello visivo, per separare le nostre parti del discorso, è tra Variabili e Invariabili:
- Le parti variabili sono quelle che in inglese vengono chiamate countable, perché si possono numerare, ovvero reggono sia la forma singolare che quella plurale. Di solito, si dice che concordano in genere e in numero con gli altri elementi del discorso a cui fanno riferimento. Fanno parte di questa categoria nome, articolo, aggettivo, pronome e verbo.
- Le parti invariabili sono, invece, quelle uncountable, che non si possono numerare, e che non cambiano a seconda delle parole che hanno accanto o a cui fanno riferimento. Tra queste troviamo preposizione, congiunzione, avverbio e interiezione.
Quella che ti abbiamo fornito può essere intesa come una base per la tua mappa concettuale, che puoi continuare ad arricchire con altre informazioni sulle diverse parti del discorso.
Per esempio, dal rettangolo corrispondente al "nome" potrà partire una freccia che rimanda a due sottogruppi:
- comuni, propri (o di persona, di animale o di cosa)
- primitivi, derivati, collettivi, composti, concreti o astratti
Queste sono tutte le variabili possibili per un sostantivo, per esempio. Potrai fare lo stesso con gli aggettivi (qualificativi, dimostrativi, indefiniti ecc.), con gli avverbi (di modo, di tempo, di luogo, di quantità…) e così via, dividendo a livello visivo tutte le informazioni utili per quanto riguarda ogni parte del discorso.
Spiegazione delle parti del discorso in mappa concettuale
Per costruire al meglio la tua mappa concettuale sulle parti del discorso, però, devi conoscerle a fondo! Ognuna di queste categorie grammaticali, infatti, presenta sottogruppi e differenze sostanziali che possono cambiare il senso di una frase, o conferirle un ruolo differente all'interno della stessa.
Ecco, quindi, una panoramica sintetica ma esaustiva sulle nove parti del discorso che esistono in grammatica.
- Nome: detto anche sostantivo, ha la funzione di indicare persone, animali, oggetti, luoghi, idee o sentimenti. Essi possono essere comuni o propri (es: pompiere, Bob), collettivi (es. gregge), concreti o astratti (es. tavolo, felicità), femminili o maschili (cartella, soffitto), singolari o plurali (macchina, sedie). Inoltre, possono essere anche difettivi se presentano solo il singolare o solo il plurale.
- Verbo: è l'elemento più importante di una frase (basta un verbo per costruirne una, esempio: "Piove."), e serve a esprimere un'azione, uno stato o un evento. Può variare in modo, tempo e persona. Abbiamo verbi transitivi o intransitivi a seconda se reggono o meno il complemento oggetto, ausiliari se aiutano a costruire altri tempi verbali (essere e avere in italiano), regolari o irregolari e via discorrendo.
- Aggettivo: Fornisce una descrizione o una specifica al nome, aggiungendo informazioni su di esso. Esistono aggettivi qualificativi (es. alto, felice), possessivi (es. mio, tuo), dimostrativi (es. questa, quelli), indefiniti (es. alcuni, parecchi) ecc. L'aggettivo concorda in genere e numero al nome a cui si riferisce.
- Avverbio: è una parola che modifica o qualifica un verbo, un aggettivo o un altro avverbio, indicando modalità, tempo, luogo, quantità o intensità. È invariabile. Esistono avverbi di luogo (es. qui), di tempo (es. ieri, domani), di modo (es. bene, ottimamente), di quantità (es. molto, poco).
- Articolo: è una particella che precede il nome e ne indica il genere e il numero. In italiano esistono due tipi di articoli: determinativi (il lo la i gli le l') che usiamo per indicare qualcosa di preciso e specifico, indeterminativi (un, uno, una, un') se invece vogliamo riferirci a qualcosa di generico.
- Pronome: è una parola che serve a sostituire il nome per evitare ripetizioni. Molto spesso corrisponde agli aggettivi, come quelli possessivi (mio, tuo) o dimostrativi (questo, quello). La differenza, però, è che in questo caso nella stessa frase non comparirà anche il nome a cui si fa riferimento, che invece resterà implicito perché già esplicitato in una frase precedente. (Es: Ho tanti maglioni, è vero. Questo, però, è il mio preferito.)
- Preposizione: è una particella che collega un nome a un'altra parte della frase, specificandone il rapporto. Esistono preposizioni semplici (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra) o articolate, ovvero composte dalle semplici e dagli articoli determinativi (del, sullo, nella…)
- Congiunzione: è una particella che serve a unire parole, gruppi di parole o frasi, creando connessioni logiche di tipo coordinativo (es. e, o, ma) o subordinativo (se, perché, qualora…)
- Interiezione: è un elemento della frase un po' diverso dagli altri che abbiamo visto finora. Serve a esprimere emozioni o reazioni istantanee e può sostituire anche una frase intera. In genere, è accompagnato da segni di punteggiatura più decisi, come il punto esclamativo. Alcuni esempi di interiezione possono essere "Oh!", "Ahi!", "Eh…", "Ah!", "Wow!", "Ehi!" e così' via.
Queste categorie grammaticali permettono di costruire frasi complete e significative, definendo la struttura di un discorso e rendendo chiara la funzione di ogni parola.
Ricorda che, qualsiasi sia la lingua che hai intenzione di studiare, è da qui che devi partire: dallo studio approfondito delle parti del discorso, una dopo l'altra. Potrai partire con il nome, per esempio, scoprendo come si formano il maschile e il femminile, il singolare e il plurale e così via, procedendo con l'articolo e l'aggettivo per poi analizzare il verbo. In ogni lingua, le parti del discorso costituiscono la base della grammatica fondamentale, quella da cui partire per arrivare a saper costruire frasi sempre più elaborate e complesse.
Non avere fretta: costruisci pian piano la tua mappa concettuale e dedica il giusto tempo ad ogni parte del discorso!